A briefe discourse of royall monarchie, as of the best common weale: vvherin the subiect may beholde the sacred maiestie of the princes most royall estate. VVritten by Charles Merbury Gentleman in duetifull reuerence of her Maiesties most princely Highnesse. Whereunto is added by the same gen. a collection of Italian prouerbes, in benefite of such as are studious of that language.

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Title
A briefe discourse of royall monarchie, as of the best common weale: vvherin the subiect may beholde the sacred maiestie of the princes most royall estate. VVritten by Charles Merbury Gentleman in duetifull reuerence of her Maiesties most princely Highnesse. Whereunto is added by the same gen. a collection of Italian prouerbes, in benefite of such as are studious of that language.
Author
Merbury, Charles.
Publication
Imprinted at London :: By Thomas Vautrollier dwelling in the Blackefrieres, by Ludgate,
1581.
Rights/Permissions

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Subject terms
Proverbs, Italian
Monarchy
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"A briefe discourse of royall monarchie, as of the best common weale: vvherin the subiect may beholde the sacred maiestie of the princes most royall estate. VVritten by Charles Merbury Gentleman in duetifull reuerence of her Maiesties most princely Highnesse. Whereunto is added by the same gen. a collection of Italian prouerbes, in benefite of such as are studious of that language." In the digital collection Early English Books Online 2. https://name.umdl.umich.edu/A72894.0001.001. University of Michigan Library Digital Collections. Accessed May 20, 2024.

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A I NOBILI, ET ILLV∣STRI SIGNORI DI CORTE, ET AL∣tri gentil'huomini honorati, della lingua Italiana intendenti.

IO non sò (Signori Illustri) che luogo habbia trouato ne' vo∣stri cortesi concetti quel mio precedente discorso: se riguar∣dando all'altezza del suo sug∣getto, voi desiderate in me maggior isperienza, e più ga∣gliardo giudicio: ò se conside∣rando la fine, & l'intentione di quello, vi contentiate della mia debita, quantunque de∣bole industria. La mia isperienza io confesso vera∣mente esser picciolissima, sì come di persona poco prattica nelle cose de gli stati: & quanto àl mio giudi∣cio, non mene attribuisco punto; conoscendomi gio∣uane di poche lettere, & di men che mezzano inge∣gno. Mà purè, poi ch'io mi son ingegnato d'ingagliar∣dire, & quella, & questo, & tutte l'altre forze mie col desiderio di mostrar la mia debita diuotione verso il fe∣licissimo stato della nostra Serenissima Principessa: Io spero, che voi Signori di Corte (I quali viuete nella viua & continua contemplatione di quella sua Maestà, in honor & riuerenza di cui tendono quelli pensieri, &

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& discorsi miei) spero dico, & quasi m'assicuro, che voi vi contentarete di fauorir à così fatta mia impresa: non mirando già tanto alla dignità di quella (troppo alta per l'ale mie,) nè alla sua difficultà (troppo pesante per le spalle mie,) mà alla diligenza, studio, industria, & al buon animo mio: di che se ben altro effetto non ne se∣gue, nè altro vtile non risulta al lettore (& pure non tengo lo trattato sia con modestia detto, affatto inuti∣le,) ch'vna nuda significatione della mia viua voglia: non è però, che la buona mente nō sia da Dio attesa, & da voi tenuta in conto. Vi si presenta ancora vn' altro parto della mia industria, il quale poi che non è mio figliuolo naturale, ma adottiuo, & d'altre lingue che della mia leccato, (se ben uon d'altra mano, che dalla mia raccolto, vestito, & produtto in questa luce) più arditamente velo raccommando: assicurandoui, che se vi degnate d'vsarlo, & d'adoperarlo, egli vi farà di molti, & molti segnalati seruitij. Egli vi mostrerà creanze & vsanze forestiere: vi darà ammaestramen∣ti al viuer vtili, auertimenti al conuersar conueneuoli: se v'occorre vsar ragionamento famigliare, egli vi sarà à canto: se pùr v'accade entrar in qualche discorso gra∣ue, egli sarà là anche presente, sempre ministrandoui qualche bel motto, ò qualche bel detto per confirmar le vostre ragioni. Per conto poi di quella lingua, della quale voi (Signori, & gentil'huomini giouani, al cui seruitio l'ho spetialmente indrizzato) vi delettate; non vi posso dire, quanto honoreuol aiuto (se lo trattenete bene) vene potrà auuenire. Voi sapete, ch' in ogni lin∣gua non c' è più bella gratia, che l'vsar, & nel parlare, & nel scriuere, di bei, & spessi Prouerbi: I quali, sì per le scelte, & purgate parole, che vi si trouano; si per le belle metafore, & allegorie delle quali per lo più si

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compongono, per l'acutezza che vi si scuopre, recon∣dita & non cosi nota, come quella fauella che s'vsa ordinariamente parlando; come ancora perche sono quasi voci diuine riceuuti, & per commun consenso da tutti approuati: par che portino seco (non sò come) vna certa authorità, dignità, & Maestà à quel che si scriue, & si dice. Di così fatti Prouerbi questo vostro Italico seruitore vi fornirà à pieno nella sua lingua volgare, prestandouene tanti, & tanti, che se degnate à mandarne solamente la minore, ò la migliore parte alla vostra memoria (si come il suo primo patrone al∣tre volte n' ha mandato la maggiore, & non se n'è pen∣tito, anzisen' è seruito pùr assai,) Vedrete, che vi corre∣ranno per ogni verso leggiadri & vaghi Prouerbi, sen∣tenze illustri & celebrate, belle parole & purgate, mot∣ti Toscani, modi Italiani: in maniera che di sì fatta so••••e in breue spatio vi s'auanzerà la lingua, si purge∣ranno le parole, vi si crescerà la creanza, s' arriccherà il giudicio, & tutti insieme sì realmente in voi s'incor∣poreranno, che parerà ch' in vn subito voi vi siate trasferiti in Italia, & d'Italia ritornati senza passar ò mare, ò monti. A me veramente Signori essendo in Italia, mi è riuscito tanto dà valent' huomo questo vostro seruitore (che più non lo chiamo mio, ma vo∣stro hauendolo raccommandato à voi) & mi son tan∣to ben seruito & sodisfatto dell'opera sua, che s' io ho mai fatto qualche progresso nella lingua Toscana, lo debbo certò in gran parte riconoscere da lui. Le cose sue sono brieui à ricordare: facili ad intendere, (sì l'ho facilitate io ancora, doue m' è parso bisogno:) argute & piaceuoli per dilettare: sono varie, rac∣colte non in Siena, ò in Fiorenza solò, ma in diuersi & diuersi altri luoghi d'Italia: sono anche Rare per non

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esser già tanto d'ogni scrittore frequentate, quanto so∣lamente per le bocche de gl'huomini in commū par∣lar vsate; non gia tutte fuor da libri cauate, ma la mag∣gior parte dalle proprie mani de gli Italiani stessi ri∣ceuute. Videbbono anche questi Prouerbi esser via più grati, perche hauendo essi fatti molti viaggi me∣co, & corsi per mare & per terra molti pericoli; par che siano stati da qualche gratia diuina à posta riserbati, per farne presente a i vostri honorati studi; a i quali mille volte li raccommando, ba∣sciandoui le mani.

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T.V.

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