CHORO.
AMORE, in quale scola,
Da qual Mastro s'apprende
La tua sì lunga, e dubbia arte d'amare?
Chi n'insegna à spiegare
Ciò che la mente intende,
Mentre con l'ali tue sovra il ciel vola?
Non già la dotta Athene,
Ne' l'Licio nel dimostra
Non Febo in Helicona,
Che sì d'amor ragiona,
Come colà s' impara;
Freddo ne par la, e poco;
Non ha voce di foco,
Come à te si conviene;
Non alza i suoi pensieri
A par de' tuoi misteri.
Amor, degno Maestro
Sol tu sei di te stesso:
E sol tu sei da te medesmo espresso.
Tu di legger insegni
A i piu rustici Ingegni
Quelle mirabil cose,
Che con lettre amorose
Scrivi di propria man ne gli occhi altrui:
Tu in bei facondi detti
Sciogli la lingua de Fedeli tuoi;