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SONETTO.
Questo seguita il tenor dell' altro, & side scriuono gli atti del Furore, & di Marte, & di Bellona.
SCiolto è 'l Furore, e l'alte porte aperte
Son del tempio di Giano: e non è scuso
Huomo fra noi: che l'vn l'altro ha deluso:
Gioco del mondo, e l'opre habbiamo esperte.
Ira, impietà, timore, insidie certe
Lui seguon: poi Bellona per propio vso
La face ardente porta, e messo è giuso
Da lei chi donno fú, tanto peruerte.
Marte tirato da i cauai feroci
Armato tutto, crudo, crolla l'hasta:
E le negre ali spiega la ria fama.
Hor, chi di tanti mali pur le voci
Vdrà senza temerne? hor, chi richiama
La bella Astrea dal Ciel, vergine casta?