Scritti varii di arte e di storia / Filippo Bacile ; con lettera di B. Croce e discorso di A. Perotti.

LETTERE VARIE

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LETTERE VARIE 259

citato dal valoroso Crollalanza, che la fa sua, e dal Padiglione, sia
perche' tafi autoritAi sono rispettabili, sia perche' in fine, nel caso dell'arma leccese, meglio i coloni e il metallo della medesima venivano
applicati nel modo da m-e proposto, e da te cosi egregiamente interpretato; rimangono pure le caize bianche o nere come proponevo.
Intorno al gonfalone ho pure trasmnesso la forma da te proposta
e caricata, soltanto delle due figure senz'altro. La forma a due punte
e piui, a quello che sembrami, da bandiera che da gonfalone. Questo,
come sai, dei carrocci italiani aveva parecchie code e punte; e il
gonfa~lone araldico negli scudi, non meno di tre ed orlato ordinariamente. Ed a proposito di orli o gallone, che io proponeva, in
alcun mio bozzetto (anche antecedentemente alla lettera, tua) spedito
al Sindaco di Lecce, noter6 die la tua osservazione di non ammetterlo, perche' farebbe supporre die l'arma avesse bordura, l'ammetterei anch'io se il gallone venisse ad ornare un gonfalone, o bandiera che fosse, dir6 cosil, caricata delle figure, e il suo colore indicasse ili campo sul quale quelle fossero posate. Ma quando, come
nella mia proposta, ii gonfalone fosse del colore del campo dello
scudo, e su questo gonfalone venisse, a ricamo, ritratto. lo stemma
intero su. scudo ben determinato di forma francese o saninitica e
timbrato della sua corona di citta', allora non vi e' piui da interpretar nulla, perchU tutto e' mostrato; e quel galloncino circostante
non pub ritenersi che semplice ornamento esteriore, composto coi
coloni dello 'scudo.
Ma come e perch~ ~ stato definito lo stemma di Lecce nel modo
che scrissi a Michele?
A te mandai un. mio scritto, primno sullo stemma di Lecce, non
so se poi anche un. secondo. Questo riguardava la risposta che, a
dimanda fattasi per mio mezzo al Cay. Ferdinando Colonna di Stigliano, io riceveva dal medesimo signore, intorno allo stemma della
citta' di Lecce, che fu per ordine del Sindaco Cesare Prato nel 1600,
e non so pifi in quale anno, messo nel Libro R~osso che e' nel grande
Archivio. lo pubblicai tale risposta, facendo io parte di una certa
Commissione per tale oggetto. Ma quella risp osta fu poco soddisfacente e niente blasonica, poiche' diceva il fondo bleu, l'albero al
naturale, lupa al natura~le. Come vedi, uno stemma degli Stati nuovi
d'America o dell'Oceania! II fatto vero si e' che, anche a trovarsi
qualche rara arma dipinta di Lecce, l'una varia dall'altra, e nessuna
poi trovasi bene blasonata, o almeno che se ne determinino i coloni.
Ma senza trattenerti a lungo, ti dix6 che, chiamatoy or non e' molto
da quel Sindaco, molto si discusse, perch" vi erano di coloro che