Scritti varii di arte e di storia / Filippo Bacile ; con lettera di B. Croce e discorso di A. Perotti.

LETTERE VARIE

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E,ARI. 24_

detto e ve lo ripeto: scrivete pure, scrivete sempre; siete giovine;
e l'avvenire letterario ed artistico vi arride; e certi germi felici, innati in voi, non sono destinati certamente a rimanere rachitici, come
pur troppo e accaduto al povero me, e molti a perire (e fossero
morti tutti, anzichf aver vita dispettosa di desideri e di sogni inerti):
ma sono invece ben predestinati a svolgersi e a manodurvi, fedeli
e sicuri, ai stalli migliori, dove siede, a mo' d'esempio, un Camillo
Boito, ed altri valorosi; fra i quali voi ed io volentieri porremo, a
tenervi onorata compagnia, il nostro Ettore Bernich, ed anche Emilio
Bertaux, che non ancora ho l'onore di conoscere che per lettera,
quasi come mi accade per voi; ed il quasi io metto, non perche di
voi abbia conoscenza personale, almeno per fotografia, ma perch/
il piacere di possedere numero maggiore di lettere, ed una certa,
che diro, simpatia, pel cognome vostro, e reciprocamente per intima
spontanea intelligenza, mi rende voi come foste a me piui noto.
Ma ritorno brevemente alla conferenza.
Quanto dice del Vasari il Milizia e verissimo. Ma pel Vasari
vivente in quell'ambiente che dappertutto faceva spirare classicismo, e che il Buonarroti, col suo gigante e prepotente genio irresistibile, tutto convertiva a modo suo, o distruggeva, creando giudizi
e pregiudizi, che poi dovevano essere ereditati da generazioni future, non e a meravigliarsi di quanto ripeteva scrivendo, tratto da
quella moda del secolo suo. - ~ per6 da meravigliarsi della forza
appunto dei pregiudizi nel nostro Milizia, severo, e troppo severo
critico, e vero intransigente. - Rileggendo quanto egli scrive dell'ordine gotico, dopo averlo chiamato barbaro, quell'odiatore delle
cupole, e, giustamente, delle sporgenti cornici e cornicione negl'interni dei templi, ricorderete che facendo il parallelo fra l'interno
di simili edifici in stile, dice egli, Greco-Romano (veggasi il Boito
che ne dica di tal accozzamento) e di quelli di stile gotico, ammira
con entusiasmo il grandioso effetto e la vittoria di questo sui primi,
pur disprezzando o non intendendo i particolari, coi quali si era
ottenuto quella grandiosita. Ed e curiosa la sua proposta, che ritenendosi alla parola, sarebbe barocca, e borrominesca (come egli
adopera tale derivativo) abbastanza; di servirsi cioe dello stile gotico per lo interno delle chiese, e del Greco-Romano (che e il vero
stile, dice egli) per 1'esterno! Ora e deplorevole che quel forte ingegno, che riceveva dalla contemplazione di edifizi medioevali sl
forte impressione nell'animo, per partito preso si studiasse di schivar
l'esame e l'origine di tale impressione, e quindi lo studio di quello
stile nato, com'egli osserva, col Cristianesimo e pel Cristianesimo, e