Scritti varii di arte e di storia / Filippo Bacile ; con lettera di B. Croce e discorso di A. Perotti.

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SCRITTI VARII DI ARTE E DI STORIA

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sul giorno precedente, in modo da essere sicuro che al finire dell'annuo corso tu sia segnato fra gli ottimi; e I'anno seguente tu sia
innanzi a quello che passb. Inoltre, condotta illibata, irreprensibile,
per quanto sia da te; onde tu per tal modo acquisti l'abito del riflettere, del sapere, della bontA intera. Cib posto, sta di buon animno
e scrivici dei tuoi progressi, e Dio ti benedira' sempre. Di noi buonine notizie: le hiferme migliorano; ma coi freddi correnti non possono ancora esser sane. E costil? stai bene cautelato? Ti abbrac~ciamo io, tua madre e tutti. A D. Errico Attanasio mille saluti e cosi
al signor Ferrari e a D. Matteo. Addio, figlio mio caro. Ti stringo
al mio cuore eternamente.
II ta o
FILIPPO.
N.B. - Questa lettera ~ diretta al figlio Giuseppe, pochi giorni dopo che
questi era entrato per la prima volta nel collegio La CaritA ),in Napoli.
AlI'On. GIUSEPPE Episcopo
Poggiardo.
Spongano, 20 giugno 1886.
Mio Egregic Don Peppino,
Ricevo, con ogni riconoscenza, la sua cortese lettera del 17 giugno pervenutami ieri, e La ringrazio, innanzi tutto, di quanto mi
scrive della nostra ferrovia Maglie-Gagliano-Gallipoli, e di quello
che Ella, col carissimno amico ii Conte d'Ayala e il signor Carrozzini,
hanno stimato di operare e d' informarsi, anche a mia e nostra norma,
dello stato delle cose.
Le quali, poco pifi poco meno, si troverebbero appunto come
io le lasciai a Roma; tranne con una domanda di km. 3000 in pif
dei 7000 che erano stati domandati fino a tutto marzo, quando io
era in cotesta cara citta"!
Io ho, e da parecchi giorni, il proposito d'i scrivere al d'Ayala,
e Io farfi: intanto Ella mi permettera' che la presente, la quale potra'
forse turbarla anche pifi notevolmente, riuscendomi per avventura
pifi lunga di quanto potesse essere lecitamente consentito (tranne
per molte intime relazioni) a riguardi dovuti a cui Si scriva, sia
quasi comune a Lei, al d'Ayala ed al signor Carrozzini; a cui altresit non ometterfl, appena si potra' da me, di dirigere simili istanze.
II d'Ayala sara' memore, io spero, di quanto Si operfi in Roma, e