Scritti varii di arte e di storia / Filippo Bacile ; con lettera di B. Croce e discorso di A. Perotti.

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168 SCRITTI VARII DI ARTE E DI STORIA

del castello di Prato b.gia' -pronto; e al pifU` presto andrA a stabilirvi la sua fiorentissima industria, l'inclustria degli STRACCI!
Ignominia!
Qu-,ei cittadini., per6, non pare che rimarranno indifferenti a tanto
misfatto.
A Prato ii Municipio vuole mantenere quanto gli appartiene
in propric, e il Ministero vuole venderlo a scopo pecuniario, e a
danno di quei cittadini. In Lecce, invece, il Municipio domanda di.distruggere; e il Ministero non sappiamo ancora a quale prezzo fara',i suoi conti, 'se concedere, e come, tanta perpetrazione.
In u-n mio umile scritto precedente, accennando alla generale
-indifferenza per tali antiche reliquie patrie, ed, ahitn~, anche domestiche,.io intendeva dire che 1'affetto abtli reliqu~ie sia cosa d'intimo sentimento, come lo e' per tutti gli affetti, quindi ancora, e
vieppiii, per le arti; ne' vi e' da ragionarne, ne' da trasfonderli.
Or quando si scorge dolorosamente che sin nella stessa Roma,
e di IA sal-endo per Toscana, e su, sino a pi~ delle Alpi; o discendendone sino al-le pifi basse latitudini meridionali d'Italia, e dalle
supreme alle infime classi, una invasione demolitrice, ~ studiosa,
operosa, e gaudente nello abbattere, nel distrugrgere: che sperarsi?
Giui tutto, adunque. - Ed allora: Sparvieri, calate - calale, avvoltoi - pappate,, pappate - si scanna per voi.
Soggiunger6' cosil brevemente all'articolo -del 3 luglio del giornale leccese La Provincia, dal titolo L'abbattimento del Caslello, che
-temetti ostile alla. sua esistenza, mentre era del tutto a sua. difesa,
aifrettandomi a sottoscrivere, dal canto mio, a tutto quanto saviamente colaR si scrive e si propone.
Nel giorno 30 del passato giugn~o ebbi il piacere di osservare
internamente quell'edifizio, e, per la sua vastita', fu visita fugace:
-mentre appena due volte mi vi ero affacciato in vita mia. Potetti,
"invece, per ben tre in quattro ore in quel dil, e, malgrado ii caldo,
visitarne le diverse parti e i diversi piani; e debbo tale mio appagato desiderio alla obbligante cortesia dei due tenenti colonnelli
signor Boari e signor Del Re, ai quali anche qui tributo i miei pift
alti ringraziamenti e la mia gratitudine.
Al presente, non e' il caso di descrizioni, ch~ occorrerebbero
dei lunghi studli, e forse, come sempre spero, vi sarA chi vorra' famne
con competenza della materia. Ben posso asserire, per6, che vi si
-rivelino evidenti i secoli e i tempi diversi delle sue costruzio~ni, dei
suoi adattamenti, delle opere che internamente hanno riformato, o