Scritti varii di arte e di storia / Filippo Bacile ; con lettera di B. Croce e discorso di A. Perotti.

PER IL CASTELLO IN LECCE.165

PE1 IL CASTBLLO 01 LECCE 165

cato coperto dall'altro.1, e' rimasto un rudero inutilizzato, ~senza significato, senza forma e senza linea >>. Non entro in queste tre ultime
asserzioni, o giudizil tutto soggettivi; dico che lFutile ci sia, poichU,
come gia' dissi, serve, e assai pifi pu6' servire, volendosi, come accennai. Ma in contradizione della non esistenza di quella mole come
castello, che si asserisce, dir6: che il castello, il colosso di Carlo V,
sebbene abbia nascosta la sua scarpata per la colmatura dei fossati (che noi pifi vecchi ricordiamo giai in pifi punti), e occupati
due lati o cortine esterne dal mercato coperto e dal Politeama: IiI,colosso di Carlo V stia cola' -tale quale, tutto intero; sebbene si trovi
in parte sepolto, in panle esternamente -nascosto -da costruzioni PRECARIE, le quali, se mai non fossero sorte cola', sarebbe stato meglio.;
ma, siasi che il castello si demolisse; sia, piegando i giudiz'i a consigh migliori, si volessero trasportare altrove, e il castello volesse
rnostrarsi quale si serba, verrebbero tolte; e la linea, ha forma, il
signiflcato di quella costruzione ordinata da Carlo V, nella cittAi che
egli dichiarava la CAPITALE delle Puglie, meglio si manifesterebbero
a chii fosse in grado di cercarle in tutta quella grandiosa parte del
castello, 'che ora emerge dal hivello del suoho, artificialmente praticatoglisi intorno; e cosi ancora, da facilmente intendersi e supporsi
quali -e dove fossero stati i due ponti, come le scarpate e tutto il
resto. NM sarei cosil ossequente e cieco per l'antico, da pretendere
-lo scavo dei fossati. ((Capo ha cosa fatta >>.
Ma quale dei nostri castelli ~ nel suo stato primiero, non pure
per la -colmatura dei fossati, ma per la integrita' delle sue costruzioni primitive? - Copertino? - Ma, fortunatamente, e" proprietAt
privata del colto Principe di Belmonte, che ben lo conserva. 0, per
tutti questi nostri castelli e per quello della nostra Lecce, dovrat
forse esser legge la famosa massima: Ant sint ut sunt., ant non sint?
M io r icordo bene l' interno del castello di Lecce, che da anni.non ho pifi visitato. Ben ricordo -una bella ampia sala ogivale,i
-cui robusti cordoni, che s' incrociano in cima della volta, partono,da quattro relative colonme con -capitelli, messe ai quattro angohi
-della sal-a medesima; -ne 'di questa e di altre costruzioni saprei dir
parola, meritando ben altre osservazioni, per he epoche a cui potes-.
sero apparten-ere. E nello spazio del castello eravi un'antica chiesa
di S. Croce, e v(della quale, dice 1' Infanti-no, fino ad oggi se ne veg~gono le vestigia dentro il castello medesimo >>. -A me parve sempre
-che quel monu~mento fosse da esaminarsi come merita; ne' dispero,che sia per esserv'i chi voglia farlo studiosamente dal lato storico
te tecnico.