Scritti varii di arte e di storia / Filippo Bacile ; con lettera di B. Croce e discorso di A. Perotti.

PER i TiTOLI IbI CASA CASTROMEDIANO10

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il suo proprio magistrato a cui rivolgersi, che e' la Consulta Araldica, presieduta dal Ministro dell' Interno, e che per l'articolo 1 del
R. Decreto 11 dicembre 1887,?~ chiamata a dar pareri a! Governo
in materie di titoli e distinzioni nobiliari; e, per l'articolo 39 del relativo regolamento, al medesimo Ministero deve essere diretta ogni
istanza di natura Araldica, adempiendosi a tutte le prescrizioni imposte dal regolamento stesso.
Che se questo non siasi fatto, o a qualche -cosa non si sia
ottemperato, inclusa l'anticipazione delle lire 50 (e salvo anche delle
osservazioni che la Consulta Araldica si trovasse in grado di opporre), ogni domanda che siasi potuta dirigere, anche al Re, pub~
essersi sicuri che non avra' ri'sultato alcuno.
Phif speciosa poi e' l'altra domanda, di avere, cioe', il diritto al
titolo di Cavaliere di Malta; ed una domanda di questo genere Si
sarebbe diretta dallo stesso richiedente anche al Re! - E che c'entra
il Re? - Qui, poi, Si sarebbe sbagliato strada addirittura!
II Sovrano Militare Ordine Gerosolimitano, o di Malta, che ha
il suo indipendente Gran Maestro in Roma, ha poi in Napoli, per
le nostre provincie, cona' ~ noto, il suo rappresentante in un Bal'i
Gran Priore, al quale si debbono dirigere le domande di ammissione, contenenti le volute Prove. E siccome il titolo di Cavaliere
di Malta non ~ ereditaric, come sono i Cavalieri ereditarii di Sardegna, ma personale, anche ad essersi avuti nella propria famiglia,
come nella Castromediano, ascritti in quell'Ordine e per due in tre
secoli, quasi in ogni' generazione, Cavalieri, Commendatori e Bali
Gran Croci; pure e' mestieri -che tali prove fossero tutte proprie, e
riguardassero la persona del richiedente. N~ Re, ne' Papa hanno
quindi che vederci. E percioi' anche qui il risultato della domanda
sarebbe negativo.
Rimarrebbe la vendita dei titoli di Casa Castromediano, che si
vorrebbe perpetrare, e per 'poche centinaia di lire, com'e' detto nella
Provincia di Lecce, da questo superstite della Casa medesima, ad
un signore di Monopoli. E dal finale di quell'articolo, in cui si manifesta il timore che possa emigrare dalla nostra provincia il nome
di un Casato cosi' illustre, parrebbe, forse, che volesse alludersi ad
una adozione, creduta come mezzo per cessione di titoli, pert merce'
pagamento di Somme. Ma i titoli nobiliari sono regolati da leggi
proprie, le quali, se non permettono che il possessore dei medesimi
possa disporne, a suo beneplacito, neppure verso i proprif figli, molto
meno consentono che, sotto qualsivoglia aspetto, fossero materia di
commercio.