Scritti varii di arte e di storia / Filippo Bacile ; con lettera di B. Croce e discorso di A. Perotti.

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SCRITTI VARII M A R-'TE'-' E DI STOOTA

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che l'Arditi, seguito poi da altri, ripeta essere Alfonso d'Aragona;
anzi dai suoi seguaci Si e' anche asserito che colAt fossero collocate
in apposite nicchie le statue di Alfonso e di Ferdinando d'Aragona.
Nel resto pub essere che siasi voluto cosil effigiare Alfonso. Ma
dovrfi dirsi, allora, che, come in dipinti toscani o veneti, di storie
antiche pagane, o del vecchio e nuovo testamento, si veggono il
lucco fiorentino, o i splendidi costumi veneziani dei secoli miracolosi della pittura italiana; cosi qui l'artista scultore siasi compiaciuto
di qualche anacronismo che gli fosse andato a genio.
Mi dAi poi qualche ragione a dubitare della, esattezza di questa,
affermazione i1 fatto seguente.
Come ho detto, quella parte si riccamente ornata del prospetto
che dai Trani fu sovrapposta ail'antico fortilizio dei de' Monti, ha
otto finestre, quattro pe-r ogni lafo della parte media e di poco sporgente. Le quai otto finestre hanno sulla cornice, come a sostituire
un frontoncino, un certo ornamento, in mezzo del quale vi e' una
base che sostiene un busto di personaggi famosi, ed in yoga in quei
tempi, i cui nomni sono incisi sulle basi di ognuno. Essendo otto le
finestre, sono otto quindi anche questi busti. I quali a leggersi in
ordine i loro nomi (e li ho letti) son dlisposti cosil:
Antonio de Leva, Marchese di Pescara, Iacopo Capece-Galeota,
Consalvo di Cordova. E poi all'altro lato:
Tamerlano, Scanderbeg, Cristoforo Colombo, Can Grande.
Intanto non so come, e certamente per erronee notizie ricevute
nella stessa Corografla del ch. Arditi, seguito poi, anche in questo,
da altri, parla-ndosi di Corigliano e del suo castello, ed enumerandosi, appunto, le statue ed i busti che ne decorano la facciata e ripetendone i nomi, invece di Tamerlano, mongrolico discendente di
Gengis-Khan, vi si legge Solimano.
E sia pure, ma vi si aggiunge ii nome di Bajazet, proprio Ii
nome del vinto ed umiliato da quel sanguinario e zoppo Tamerlano; ii quale Tamerlano, come si sa, amava. Te scienze, fondava
scuole, e faceva scannare centomila, prigionieri, ed innalzava obelischi con novantamila teste umane mozzate!
Or questo disgraziato Bajazet sarebbe un nono personaggio, 11
cui busto non! troverebbe una nona finestra da collocarvelo su; non
altrimenti che la statua di uno di quelli due aragonesi, la quale neppure troverebbe la sua nicchia per situarvelo. In che modo quindi
son venuti fuori questo Bajazet e quell'altro Aragonese?
Come si vede adunque, anche da questo pochissimo che di volo
e, per una parte, quasi a mente abbia i0 potuto dirne, questo ca