Scritti varii di arte e di storia / Filippo Bacile ; con lettera di B. Croce e discorso di A. Perotti.

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SCRITTI VARII DI ARTE E DI STORIA....

in casa, per la esatta simmetria di porte e finestre nel mezzo delle
mura delle stanze, non vaste ordinariamente per necessita, accade
spesso che non si trovi angolo comodo dove raccogliersi con altri,
o spazio dove riparare convenientemente un letto anche non coniugale!
Questo facile lussureggiare e sbizzarrirsi nell'arte edificatoria,
pare che possa attribuirsi a varie cagioni:
1. Agli esempi dovunque esistenti in Terra d'Otranto, e vie piui
in Lecce, di costruzioni, specialmente del XVII e XVIII secolo, che
con la moltitudine cosi spesso indisciplinata dei loro ornamenti,
corrompendo il buon gusto e quindi la vera arte, invitano a trasmodare.
2. Alla innata attitudine e grande destrezza che hanno ed acquistano, e perfezionerebbero col buon uso, gli scalpellini leccesi
nello scorniciare e trattare il bassorilievo ornamentale, facili imitatori e facili esecutori del disegno, che anche piii maestrevolmente
eseguirebbero, se guidati da buon intelletto nell'arte ed istruiti su
modelli eletti.
3. Alla natura della nostra pietra leccese e specialmente di quella
detta di Cursi, che tanto agevolmente si presta ai lavori di scalpello
e di pialla.
4. Al fatto che i proprietari si affidano interamente e lasciano
fare ai capi-d'arte ed agli scalpellini tutto quello che loro piaccia;
e cib dalla colta Lecce, fin laggiui allo estremo capo di Leuca, dove,
come si ode o vede, ogni libito e licito in arte, purche meravigli.
Pittura. - Morto recentemente il Toma di Galatina, che meritamente occupava in Roma un posto fra i piuf cospicui pittori della
grande arte, nulla vi ha che presentemente emerga, neppure fra le
speranze non di rado ingannevoli della gioventuf, la quale, dall'altro
canto, nessuna lusinga, nessuna promessa invita al culto di questa
magica arte. D'altronde la fotografia ha quasi distrutto il ritrattista;
ed il tepore del culto religioso, miniera dei piui famosi ed infiniti
dipinti, ha fatto venir meno ogni commissione per sacri argomenti,
come per altre cause viene mancando ogni altra grande pittura commemorativa d'indole profana. Si aggiunga poi che col cosi detto
verismo, male inteso, mentre fu detto che quest'arte a Dio quasi
e NIPOTE, si vorrebbe invece farla figlia sua. Sicche, sembrando
che questo vero mai non possa raggiungersi, o non sapendosi come,
si dissecca intanto ogni tavolozza, si isterilisce ed agghiaccia ogni
fantasia e non si dipinge piiu.
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