Scritti varii di arte e di storia / Filippo Bacile ; con lettera di B. Croce e discorso di A. Perotti.

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SCRITTI VARII DI ARTE E DI STORIA

Tutto non era ancora interamente compiuto nella parte muratoria, pero era quasi interamente coverto; meno la magnifica sala,
la cappella, e qualche piccolo passaggio, e il vestibolo.
Sulla facciata si era al bel fregio: e i grossi massi della grande
cornice erano ii in terra, parte finiti, aspettando di esser tirati su
al loro posto, per compiere ed incoronare il bello aspetto della nobile facciata.
Tutto perb, anche nel presente stato incompleto, si osserva con
compiacenza in quell'opera stupenda, che racchiudera in se tante
opere di misericordia e di carita; e da per tutto vi aleggia quelI'aura, quello spirito signorile, che sa far tutto da se, e inventa, e
studia, e costruisce, e paga!
Ed ecco l'uomo, ed ecco quello che ha saputo fare; e dopo una
vita intemerata e laboriosa, quasi per tre lustri e vissuto solitario,
oscuro, remoto da ogni festevole conversare; e solo fra i suoi degni congiunti, e coi suoi cari operai.
Nel resto, chiuso in casa, raramente per la citta o fuori: ne si
sapeva che volesse, che meditasse in tanta abnegazione, in tanta
solitudine.
Ed ora s'immagini con quanta alacritA, con che cuore debbano
lavorare quei muratori, quelli operai d'ogni specie, intorno a questo
edifizio, il quale sanno che sorga per loro, che sara per essere, in
tutti i casi piu disgraziati, il sicuro, il generoso asilo degli aridi
giorni della stanca loro vecchiezza; lavorare intorno a questa opera,
per la quale, con felice connubio, gareggiano Arte e Carita, onde
renderla bella, immortale, benefica!
E tutto questo, perche? A quale scopo? Forse per ottenere una
croce da cavaliere, o da commendatore, o per essere consigliere
provinciale, o deputato al Parlamento, o senatore, ovvero meritare
il titolo di conte, o di marchese? Niente di tutto questo, come gia
ho accennato precedentemente. Contento egli del suo buon cognome,
al quale aggiunge una nuova aureola luminosa, e del grado sociale
che gli e toccato in sorte, ha voluto fare un'opera buona, per l'opera buona.
Egli si credera, e sara ricompensato con usura, di tutti i suoi
studi, di tutti i sacrifizi, di tutte le stesse privazioni sostenute, come
di tutto il denaro, e di tutto l'amore spesi e largiti a tanta opera,
quando nel 1895 vedra raccolti i suoi 64 vecchierelli nel bel ricovero da lui costruito per essi. E come senza clamori, e senza vanterie, se ne mise la prima pietra modestamente; cosi senza chiasso,
senza vane pompe, senza discorsi inaugurali, e pranzi relativi, senza