Scritti varii di arte e di storia / Filippo Bacile ; con lettera di B. Croce e discorso di A. Perotti.

DOpo 426 ANNI

227

DOPO 426 ANNI 227

Voile lo sfesso Sovrano che, dal 1481 in poi, l'arma della Provincia di Lecce fosse, in fondo, la stessa propria Aragonese; cio~
di -oro, ai quattro pali di rosso. Per6, siccome l'antica arma della.
Provincia aveva la testa di Minerva e intorno ad essa dei delfini,
figure comuni anche ad altre citta' meridionali; voile sull'arme Aragonese aggiunto un caratteristico delfino di argento, attraversante e
guizzante in palo, e mordente un Crescente capovolto; simbolo,
questo, della vinta ferocia ottomana. SicchU, adoperandosi giusta-~
mente a decorazione del monumento lo stemma di Otranto, la sua
torre, cio~, con la serpe attortigliata, non potra' mai da questa disgiungersi quella teste' descritta, e che nei suoi simboli ricorda una
intera storia.
Io non so se per la esecuzione del monumento voglia aprirsi,
come suol dirsi, un concorso; ovvero, come gia' sento, siasi pensata
o gia' fatta Ia scelta di un degno artista, a cui allogarlo; e che questo fosse ii degno e valoroso nostro scultore Antonio Bortone. Cosil
essendo, tutto ci affiderebbe a sperare la felice riuscita dell'opera.
Senza fallo, il Bortone verrebbe ad osservare da prima il luogo, e
li a determinare il punto opportuno al collocamento del gran lavoro,
ed intanto ne studiera' il faticoso argomento; e col fino sentimento
di esperto artista, immaginera. come esternarne il meditato concetto,
con quell'amore che accarezza e feconda l'Arte. Si aspetti quindi la
sua parola.
Intanto il solerte Comitato si agiti, studil, consulti, e a tutto provveda e tutto apparecchi e fornisca con sollecitudine, affettuosa, ch~
son gia' corsi 426 anni che quei santi eroi si son creduti obliati
nella loro cappella della Cattedrale Otrantina; si mostri oggid'i, alla
fine, che non lo sono. E quando tutto sara" pronto, senza indugi, si
ponga mano all'opera, considerando die ii motto: nocuit semper di]'ferre paratis, di Lucano, ci sia stato magistralmente. tradotto da colui
che gia' lo visit6 nei luoghi bui; ammnonendoci che eil fornitosempre con danno I'attender sofferse >>.

(dicembre 1906].