Scritti varii di arte e di storia / Filippo Bacile ; con lettera di B. Croce e discorso di A. Perotti.

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8CRITTI VARI1 DI ORtt E Di STOM~A

stemmi, intanto, che decoravano quel palazzo, e che, scolpiti intorno,
al sec. XV, appartenevano all'epoca pifi splendida delle cavalleresche m-anifestazioni dell'arte araldica, come delle cornici, stipiti, o
altri pregevoli ornamenti di quelle demolite costruzioni, si sarebbe
fatto lo scempio consueto, se i giusti clamori, le pratiche solerti e
le autorevoli e persuasive rimostranze, proprio di un Colonna (il
Cav. Ferdinando di Stigliano), non fossero riuscite vittoriose a salvare quelle decorazioni, che saranno serbate, in fine, dove che sia.
Della quale vittoria molto ~ da congratularsi con i Colonna, con la
citta' di Napoli e con l'Arte.
II notissimo Guido Carocci ha incominciato a raccontarci nel
suo pregevole periodico Arte e Storia, del passato luglio, quello che
da lui si sia fatto e si stia facendo anclie It', nella sua Firenze, Cci
ruderi e col frammenti faticosamente sottratti alla distruzione ed all'oblio; spietate distruzioni, egli le dice, specialmente nel quartiere
di Mercato Vecchio. A lui e" stato concesso, nell'antico convento di
S. Marco, un chiostro ed altri luoghi attigui, dove raccoglie ed ordina quanto sia pifi degno a serbarsi, venuto gifi dalle demolizioni
incessanti. Ed a comune insegnamento, esempio e guida sicura, ecco
qualche osservazione di quel sapiente ed autorevole scrittore:
Quanta varietd~ di esempi - egli dice - quanti elementi di studio, quanta dovizia di ricordi in quei frammenti riuniti, ordinati, iilustrati in questo Musec che accresce la importanza e la ricchezza
sua, a misura che la smania implacabile di moderniti sbarazza gl'incompresi vecchiumi, per preparare il posto alle manifestazioni meschine
di un'arte incolora ed insignificante!
Pilastri, colonne, capitelli, archi, finestre, camini, porte, lavabi,
mensole di palagi, di pubblici uffizi, stemmi, tabernacoli, lunette, lastroni funerari, suppellettili di chiese, stucchi e qualehe oggetto di usc
comune., ecc.
Tutto cib il Carocci raccoglie ed ordina, ed a t-utta questa amorosa e diligente raccolta ha dato il nome di Museo di Firenze antica.
Ogni citta', io credo, ben potrebbe fare altrettanto; ed in Na-~
poli, poi, non mancherebbero chiostri, portici, loggie, cortili; ed,. in
fine, anche cola', sul S. Martino, per simili casi la bell-a citta' potrebbe agevolmente formare il suo proprio Musec di Napoli antica.
La nostra Lecce si troverebbe di averne piantato il buon seine,
raccogliendo avanzi e oggetti d'arte di varia indole, in un edificio
a cu~i si ~ dato il nomne di Museo Civico. t l'antico Sedile in piazza
S. Oronzo, e che, nella sua costruzione e decorazione, ha tutta la
inmpronta del suo secolo, che fu il XVI. (1592), essendo sindaco di