Scritti varii di arte e di storia / Filippo Bacile ; con lettera di B. Croce e discorso di A. Perotti.

DEI MONUMENTI NAZIONALI

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Noi, dunque, fummo ricevuti dalla gentile padrona di casa, in
una bella sala, dove fu portato il vecchio baule: che, apertosi, ci
si offerse dinanzi agli occhi, dirb cosi, un piccolo cimitero di belle
cose che tutte potemmo osservare ed ammirare ad una ad una! -
Cosi, intanto, questi sacri e preziosi cimeli si tengono nascosti al
culto della religione e dell'arte!
IV. Come pub osservarsi, vado facendo una rassegna, una
specie d'inchiesta di quanto di piui pronto mi capita tra mani, anche
ripetendo il gia detto. Ne si creda che si sia stati inerti anche
dal chiedersi soccorsi da chi speravasi o credevasi si fosse nel dovere di largirne; e i diversi scritti, e articoli di giornali, ed altre
rimostranze che si son fatte, incominciando dall'infaticabile De
Giorgi, e da altri, sino a me, questo appunto hanno avuto per iscopo.
Ma, come vero segno dei tempi, se ne sono ottenuti risultati scoraggianti, se non vi fosse fede nella perseveranza paziente, che,
un giorno o l'altro, sara sempre la vittoriosa.
Racconterb due fattarelli.
Una ragguardevole persona, di animo colto, confidente e sensibile alle impressioni del bello, o, anche meglio, dell'arte, venne a
conoscere ed osservare studiosamente appunto questa chiesa di
Santa Caterina, e ne fu presa da meraviglioso entusiasmo. Vistone
lo indegno stato di abbandono, malgrado la dichiarazione di monumento nazionale e la poverta anche di potenti speranze di soccorso,
onde sopperire a bisogni urgenti ed evitare guasti peggiori, pare
che si fosse fitto in mente di voler chiedere, da quanti piu potesse,
quei soccorsi bisognevoli, e volle incominciare dalle cime piui sublimi. Rispettosamente, adunque, e con animo aperto ad ogni speranza, si rivolse, con lunga ed insinuante lettera, a S. S. il Papa
Pio X, narrando storia, merito, stato presente della insigne chiesa,
che, se piu abbandonata, sarebbe destinata a perire. Auguravasi che
la Santa Sede si fosse degnata largire paternamente un qualsiasi
obolo a beneficio di questo bel monumento. La risposta non fu lungamente aspettata. Era di Sua Eminenza Merry del Val, il quale
ammoniva semplicemente che, per tutto quello che formava argomento della lettera mandata a Sua Santita, fosse da dirigersi all'Ordinario della diocesi a cui quella chiesa apparteneva!
A questo primo fatto, e contemporaneamente, si aggiugneva il
secondo.
Dall'architetto Avena riceveva io risposta ad una insistente domanda di intervento governativo e di soccorsi, fatta giungere per