Scritti varii di arte e di storia / Filippo Bacile ; con lettera di B. Croce e discorso di A. Perotti.

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SCRITTI VtARII DI ARTE: E DI STORIA

192 SCRITTI VARII DI ARTE E DI STORIA

numenti storici, gli oggetti di antichita e d'arte hanno dritto alla
esistenza.
Rincrescevolmente, in generale, si e amanti del nuovo, del levigato, come della canzonetta e non del Mozart; e le voci dei pochi
che gridano, che reclamano, che ammoniscono, che protestano, sono
soffocate dalle risonanti dei moltissimi; o, se anche giungano dove
son dirette, non sono intese. La cerchia delle mie osservazioni e
pur troppo angustissima; e quelle poche opere di arte, che, or
una volta, or un'altra, mi han dato materia a dime qualche cosa,
malgrado e le mie e le parole altrui, stanno li a deperire e ad aspettare invano soccorso alcuno. Non rechi meraviglia, quindi, se, quasi
per un moto istintivo dell'animo, io abbia a ritornare agli stessi
temi, ed abbia, quasi, a ripetermi, o a mirarli da altro punto. Forse
insistendo, e meco altri, e con miglior voci, per le novantanove volte,
potra venire, alla fine, la centesima fortunata. E, in questo mentre,
per comune edificazione, ed in assenza o aspettazione di provvedimenti piu efficaci, riandiamo, su qualche breve esempio, il modo
come le cose vadano fra noi.
III. Sul cadere dello stesso passato maggio, avemmo l'onore
di tenere ospite il noto prof. Arturo Haseloff, che viaggia per conto
dell'Imperatore di Germania, da prender notizie e fotografie di castelli e monumenti, che, nelle Puglie o altrove, specialmente ricordino o sieno opera del grande Federico II di Hohenstaufen; ed
anche di altre piu considerevoli opere medioevali. Gli era compagno un dott. Martino Wackernagel, svizzero, colto uomo, e molto
esperto fotografo. Nel giorno 2 luglio ci muovemmo per Galatina,
per osservarvi la Santa Caterina, quel caro tempio, se non unico,
assai raro: un vero gioiello nel genere suo. Ma io proposi di passare per Corigliano, dove ristemmo alcun'ora, per contemplare quel
castello stupendo, non tanto nella facciata, riccamente imbarocchita
dai doviziosi Trani, che ne fecero acquisto intorno al 700, quanto
nel basamento, che soggiace a quella facciata, nelle quattro torri
angolari, nelle cortine; specialmente osservato dal lato posteriore,
che, per grande totale effetto di arte, e meraviglioso: come osservandone in ogni sua parte piui minuta i diligenti particolari,
genialissimi e var. Quella fu opera tutta di quei gran signori che
erano i De Monte, e che venne diretta da un altro gran signore e
noto architetto militare, Giovan Giacomo dell'Acaya. Fu gia proposto, e degnamente, per l'elenco dei monumenti nazionali; e, per
fortuna, non ancora sono a deplorarvisi rovine; sicche cola il buono