Scritti varii di arte e di storia / Filippo Bacile ; con lettera di B. Croce e discorso di A. Perotti.

PER IL CASTELLO DI LECCE

167

PER IL CASTELLO DI LECCE 167

di quell'Arciprete, la pifi ricca del paese. E tutto in pessimo stato:
lo so; ii tipo originale e' deturpato o perduto: so anche questo; ed
inoltre, come quella belia e degria dimora dei signori deli'Acaja, sia
convertita a viii destinazioni... a pagliera privata. E dunque? Si dovrai percib tutto adeguare al suolo?
L'on. Raffaele De Cesare si occupa tanto perche' ii Governo
accorra a scongiurare la minacciata rovina di quel vago casteilo di
Oria, una delle tante belle opere del geniale Federico 11. Ma ii Ministero, aila stregua delle considerazioni che si affacciano per quello
di Lecce, potrai dire: - -On. De Cesare, gia' it- Governo - diede delie
somme per cingersi con cerchioni di ferro I'aita torre cilindrica, e
ristorare I'aitra, mozzata dagli Imperiali, e medicare altri guasti nelia
torre croilata in parte, e delle cortine, ecc. E poi: prima di tutto,
quello che voi chiamate castello di Oria, non e' pitu un castello; e',
invece, an convento -di monache; e perche' i curiosi l'osservassero,
deve o dovevasi fin qui domandarsi ii beneplacito della madre badessa. Trovandosi intanto questo casteilo 'nel vero centro di quella
citta", potra' soggiungere ii Ministro, pensiamo di porlo all'asta. Ovvero die ii Comune lo compri come suolo edificatorio, da cedersi
utilmente a particolari; o coilocarvi e costruirvi gli uffic'i tutti per
l'amministrazione municipale; o lo'compri clii lo voglia.
Qui ii lettore dira': ma si canzona? Quello e' castello storico,
monumento n azionale, e ricordo del grande Federico II.
Ma che Federico secondo, e terzo, e Barbarossa, e Carlo V!
Leggete, di grazia, leggete quello che or ora finisco di leggere io
nel Giornale d'Italia del 17 giugno, die ricevo un momento innanzi.
Leggete, ye ne prego, quanto d'incredibiie, d'inciviie e' scritto a seconda pagina, in cima delia sesta colonna, e die s'intitola: Pel
castello di Prato. Orbene, quella fortezza, detta di Santa Barbara,
a costruirsi la quale, un Dragomanni, cittadino di Prato, lasci6 ii
denaro necessario, e die Federico II, visitando Prato, non vedendola
ancora costruita, voile die sorgesse; e sorse con mirabile opera, e
di straordinaria importanza; questo casteilo, io dico, del quale i cit..
tadini di Prato non domandarono la demolizione, ma la conservazione ad ogni costo: il Ministero della Guerra, dormiente ii Ministero delia Pubblica Istruzione, die avrebbe ii dovere di mantenere
ogni ricordo, e monumento, ed opera d'arte qualsiasi come patrimonio nazionale; ii Ministero della Guerra, dico, ha senz'altro decre-.
tato di porlo all'asta; e lo sara' tra: giorni, e per lire 25.000, quanto
appunto' ii Governo pagb per I'acquisto di Castel del Monte, al rimpianto Duca d'Andria Ferdinando Carafa, nel 1876. E I'acquirente