Scritti varii di arte e di storia / Filippo Bacile ; con lettera di B. Croce e discorso di A. Perotti.

PFR IL CASTELLO DI LECCE

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loro castelli; Lecce, i leccesi, il mondo colto e civile, che ne direbbero? Che pagine mai un tale atto macchierebbe della nostra
storia avvenire?
E Lecce in Carlo V ricorda, oltre il castello e le sue mura di
cinta, e i fortilizi sacri, di che muni egli, e coste e diverse cittA
salentine; ricorda, dicevo, un'epoca la piui fiorente, le cui orme sono
state trasmesse sino a noi. Pure, chi sa se per Porta Napoli, come
per altre due Porte superstiti, non sia serbata la proposta medesima
di essere demolite per nuovi progetti edilizt!
Ne, mancando io d'alcun tempo da Lecce, so di altre demolizioni possibilmente consumate; ne quale sorte si libri (com'erano
minacciate) sulla chiesetta di S. Marco, o (chi sa mai?) sull'attiguo
antico sedile, ora detto Museo civico, o sopra altri edifizi.
Ad esaminarsi la pianta della citta di Lecce, come quelle di
altre citta munite di castelli, si scorgono questi, sempre sistenti,
come in Lecce, in punto piuttosto remoto dal centro della citta.
Ora, costruirsi in alcuna parte dello spazio, presentemente occupato
dal castello, un teatro - come adesso trovasi 11 vicino il Politeama - potrebbe anche essere comodo. Ma non saprei, invero,
immaginare che fosse comodo pel pubblico lo sbalzarvi cola, con
gl'incalzanti e crescenti bisogni di corrispondenze e di affari, un
Palazzo delle Poste, adusati, come si e, agli attuali uffici centrali
di poste e telegrafi. E, dall'altra parte, mancano forse intorno a
Lecce spazi per suolo edificatorio, da essere costretti a distruggere
e fare sparire anche quest'altro patrio monumento?
Non ripeterb la storia, gia troppo nota, del castello che sorge
dove qualche avanzo indicherebbe che altro castello, piui ampio
ancora, fosse gia esistito; oltre le demolite costruzioni sacre di Gualtiero di Brenna, del 1352, sostituite, nel 1549, da quelle che ora
formano la Prefettura e la chiesa di Santa Croce, anche queste ultime due furono opera di artisti nostrani. Affermerb nondimeno
che il castello non sia un edificio inutile. Le milizie che vi sono, e
che spesso si son desiderate ed invocate in maggior numero, trovano in esso la loro degna sede, essendovi anche ampie sale per
deposito di armi, munizioni, vestiario, e stanze per diversi uffici,
pel servizio militare. La sua demolizione obbligherebbe quindi a
provvedervisi altrimenti.
I1 tema presente mi avrebbe condotto e mi condurrebbe a dire
altro ancora, che perb non sarebbe comportevole per un articoletto
di giornale, e, forse, meno ancora per la pazienza del lettore. Ma
poi a che pro? Forse potrei mai sperare che queste mie parole,