Scritti varii di arte e di storia / Filippo Bacile ; con lettera di B. Croce e discorso di A. Perotti.

DISCORSO DI A. PEROTTI

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DISCORSO DI A. PEROTTI XI

regola appresa e fatta spirito con rigida prep~arazione, con
diuturno studio, nella contemplazione costante dci modelli
immortali. Lo stilista impeccabile dava tuttavia una personale impronta alla sua creazione, poichM in lui vivevano
con felice equilibrio ii fedele seguace della norma ed ii iibero artefice. L'acuto intuito e la vasta conoscenza 10 resero uno scopritore di bellezze ignote; l'onesta' del proposito e ii coraggioso cuore lo fecero un difensore della bellezza perseguita dali' ignoranza o offesa dali' indifferenza., E
quai vittorie egli vant&! E di che sereno compiacimento
s' illuminava la cara immagine paterna quand'egli narra'va
lc sue belle battaglie coronate di trionfo!
Cosil, fra i suoi fantasmi d'arte e le familiari e le pubbliche cure, amando e sentendosi amato, egli trascorse in
calma, sovente in letizia, la vita. Compiuto ii suo dovere
di cittadino, tornava 'ai suoi campi, rientrava nella sua casa,
si raccoglieva nel suo studio, tra i libri e i quadri. Ed ivi,
riaccesi gli ardori del suo sogno, egli si riforniva di alacrita'
e di entusia'smi per la sua casa, per i suoi campi, per Ia
sua cittAi e per la regione. lvi, tra la lettura d'un classico
antico e Ia paziente opra d'un disegno, tra un'epistola e
una ricerca, egli- vegliava sulla crescente famiglia, studiava
per insegnarli e praticarli i razionali sistemi delle colture,
tracciava con infallibile segno Ia via futura, per la quale
sarebbe penetrata nel paesc Ia ricchezza c Ia fortuna; e
meditan-do ii bello e il bene, ritemprava tutte le fibre dell'essere nelle fatiche della saggezza e della giustizia. Lo avvolgeva, nella piccola, patria, nella intimitA casalinga, un'atmosfera di pace, male interrotta da qualche lampo di divina
ira: meritata pace e necessaria e fertile alla dimora del filosofo e dell'artista.
Filippo Bacile divise ili suo pcllegrinaggio- attraverso
la realta' con una compagna diletta, con 'tal donna di virtfi,
con tal creatura di bonta' e di gentilezza, ch' io so di esserle pifi gradito tacendo che dicendo pubblicamente di ici.