- XII. Augustini Theologiam de originalis peccati traduce esse rusticanam.
- XIII. Ex Augustini opinione de peccato o∣riginali cogimur incidere in sententiam Pelagii.
- XIV. Augustinum sacrarum Scripturarum auctoritatem sua expositione evacuare & ludibrio in∣fidelium exponere.
- XV. Augustinum quasi sub caligine consti∣turum ad veritatem a Patribus inventam non atten∣disse.
- XVI. Augustini sententiam fidelium non paucos turbasse, ejusque auctoritate perculsos in Pelagianismum declinasse.
- XVII. Augustini sententiam a multis du∣ram nimis indignamque divina bonitate ac clemen∣tia judicari, non mirum.
- XVIII. Ab Augustino aliisque idem senti∣entibus peti posse undenam suae sententiae certitudi∣nem hauserint.
- XIX. Augustini vestigiis non esse insisten∣dum, sed aliter philosophandum.
- XX. Augustini locutiones quamvis aliquo sensu veras, improprias tamen esse nec frequentan∣das.
- XXI. Utrum Augustinus contra quod sen∣tiamus sentiat, non admodum referre.
- XXII. Non recte dici potest, illud saltem necessario ab omnibus esse tenendum quod Augusti∣nus tenuit nec retractavit.
P. Annatus hoc anno 1653. edidit Parisiis volu∣men, iu cujus libro octavo integro collegit dicta quae aliis contra Divum Augustinum exciderunt, vel certe non dicuntur de doctrina D. Augustini in ma∣teria de gratia in qua est approbatus ab Ecclesia, & tamen ipse applicat huic materiae, & sunt ita indig∣na, ut ipsemet erubescat cap. 3. & ad decretum Cle∣mentis VIII. quo in principio disputationum de Auxiliis cavit sequendum esse D. Augustinum, re∣spondet solum jussiisse ut inquireretur sententia Au∣gustini, nempe ut retineretur, quod perspicuum es∣set, illud voluisse, non autem quidquid constaret eum dixisse, atque ita saepe dixit D. Augustinum minus voluisse & plus dixisse, quod est revera con∣cedere quod D. Augustinus excessit, contra expres∣sam definitionem Caelestini in epistola ad Episcopos Galliae cap. 3. Unde idem P. Annatus pag. 172. di∣cit D. Augustinum suavi interpretatione torquen∣dum in alteram partem.
Il Padre Adamo ••iesuita in un libro che egli fece stampare doi anni fa intitolato, Il Calvino disfatto da se stesso; & per l'armi di S. Agostino, dice le cose sequenti, il quale libro e in lingua Francese.
Che la luce delli libri di questo santo e grave Dottore e coperta di tenebre e di nuvole; che la sua dottrina e intricatissima, come che da se stessa si combatte esi distrugge.
S. Agostino none riuscito nell•• scelta delle sue opinioni ne delli fondamenti con li quali si pro∣va, talche ci ha lasciata l'assolutissima liberta de se∣guitarli overo d'applicarci ad un altro partito, ben∣che li sia contrario, anzi che lui istesso dubita spesse volte intorno alla certezza dell' opinioni che egli insegna.
Che non ha voluto parlar chiaro, overo che n'ha potuto spiegar li suoi pensieri con tanta fa∣cilita, che non ci ha luogo di dubitare delle sue in∣tentioni.
Che nella guerra che egli ha fatto contra li Pelagiani ha datto in estremita pericolose.
Certo e che S. Agostino ha parlato con er∣rore in materia della gratia e cella predestinatione, gia che bisogna addolcire e temperare le sue parole per non trapassare della lor aspressa ad un errore con∣tra••io, mi sara troppo lecito di cercar un tempera∣mento Catolico.
M'e permesso di revocare ad un giusto tem∣peramento tutto quello che li Dottori giudicano es∣sere nell'eccesso.
Conforme al suo parere & al consiglio de santi Padri apporto quello temperamento convene∣vole col quale fuggendo l'error de Pelagiani non cas∣co nell'eccesso di S. Agostino. Perche io non caschi nell'error de Pelagiani con i quali S. Agostino com∣batte e ci obligo di seguitar l'impeto e tutta la forza delle parole delle quali eglisi serve per convincerli? Per questo io tengo il meso tra Pelagio e Calvino: se con voler temperare le parole di S. Agostino calassi io troppo in qui sa••ei subito Pelagiano; cosi se an∣cora volessi io stare nella lor forza sarei Calvinista: mi tengo io dunque nel meso con la Chiesa.
L'opinioni di Calvino si trovano provate in certi luoghi delli libri di S. Agostino, se vi applica∣te all apparenza sola delli termini.
Basta a me che io costringa il mio adversa∣rio a consessare che S. Agostino secondo l'apparenza delli termini ha parlato a favore delli doi partiti, cioe della Chiesa e di Calvino.
Benche li Pelagiani havessero predicato con∣tra quest'opinioni, la Chiesa non l'haveria mai po∣tuto metter nell'indice o catalogo de gl'Eretici.
L'opinioni di S. Agostino sono feroci.
E lecito detestare qu••ll' opinione 'laquale assevera il peccato originale esser sondamento col quale viene giustificata la distintione che Dio ha fat∣to delli salvati dalli dannati.
Questo mancamento non e tanto colpevole che non l'habb ia Iddio suppotrato in questi Autori che inspirava, che noi chiamamo canonici, che parlono conforme alla loro imaginatione nell'espri∣mere le cose che Iddio gli ha revelate, che il foco e l'ardore che era naturale a S. Paolo era bastevole a trasportarlo in espressione di questa natura, e l'istesso afferma di David nel Psal. 11.
Oltre le sopradette cose in tutto il suo libro dice piu cose dell'istesse conditioni contra l'autorita di S. Agostino come si puo'l vedere.
Il Padre Caussino nel 2. tomo della sua Corte santa, massima 6. della predestinatione, n. 2. com∣posto in lingua Francese cosi dice.