ATTO QUINTO. SCENA PRIMA.
Elpino. Choro.
VEramente la legge, con che Amore
Il suo imperio governa eterna∣mente,
Non è dura, nè obliqua, e l'opre sue
Piene di povidenza, e di mistero
Altri à torto condanna. O con quant' arte,
E per che ignote strade egli conduce
L' huomo ad esser beato, e fra le gioie
Del suo omoroso Paradiso il pone,
Quand' ei più crede al fondo esser de' mali.
Ecco precipitando, Aminta ascende
Al colmo, al sommo d' ogni contentezza.
O fortunato Aminta, ò te felice
Tanto più, quanto misero tu fosti.
Hor co 'l tuo esempio à me lice sperare,
Quando che sia, che quella bella, & empia,
Che sotto il riso di pietà ricopre,