VI.
Cicerone dice, che gli honori, et gli vtili ci fan∣no industriosi, et ci allettano à gli honesti esserci∣tij, accordandosi queste due parti con il desiderio, che'ha ciascuno, che ingegno habbia di lasciar qualche honorato nome di se medesimo; et però le scienze, et lebuone discipline, et l'arti nobili, et necessarie all'vso nostro non furon trattate da gli huomini vagabondi, ò che habitassero nelle se lue come le fiere; ma da quelli che vissero nelle Republiche tra la frequenza de i Cittadini, vden∣do varie cose, disputando di molte, altri superan∣do, et da altri contentandosi d'esser superati; onde egli è, che nelle citta state ordinate per il loro ac∣crescimento, et riputatione, sono apparecchiati i premij, à coloro, i quali in qualunque virtu, ò arte industriosa, et necessaria soprauanzano gli altri, non facendo distintione dal terrazzano al forestiero (come sogliono hoggi di far alcuni, Per cio che la virtu è sempre buona da qualcunque