Poems, &c. upon several occasions both English and Latin, &c.
Milton, John, 1608-1674.

III.

Qual in colle aspro, al imbrunir di sera
L'avezza givvinetta pastorella
Va bagnando l'herbetta strana e bella
Che mal si spande a disusata spera
Fuor di sua natia alma primavera,
Cosi amor meco insu la lingua suella
Desta il fior novo di strania favella,
Mentre io di te, vezzosamente altera,
Canto, dal mio buon popol non inteso
E'l bel Tamigi cangio col bel Arno.
Amor lo volse, ed io a l'altrui peso
Seppich' Amor cosa mai volse indarno.
Deh! foss' il mio cuor lento e'l duro seno
A chi pianta dal ciel si buon terreno.
Page  51

Canzone.

RIdonsi donne e giovani amorosi
M' accostandosi attorno, e perche scrivi,
Perche tu scrivi in lingua ignota e strana
Verseggiando d'amor, e come t'osi?
Dinne, se la tua speme sia mai vana,
E de pensieri lo miglior t' arrivi;
Cosi mivan burlando, altri rivi
Altri lidi t'aspettan, & altre onde
Nelle cui verdi sponde
Spuntati ad hor, ad hor a la tua chioma
L'immortal guiderdon d'eterne frondi
Perche alle spalle tue soverchia soma?
Canzon dirotti, e tu per me rispondi
Dice mia Donna, e'l suo dir, e il mio euore
Questa e lingua di cui si vanta Amore.