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Proverbi morali nella Lingua Italiana.
GLi huomini da bene si maritano, gli sauij no.
Inglese Italianato, è un Diavolo incarnato.
Una oncia d'alegrezza vale una li∣bra di melanconia.
L'Astrologia è vera, mà non si trova l'Astrologo.
I peccati, & I debiti son sempre più di quel che si crede.
Ha più da fare che i forni di Natale in Inghil∣terra.
Più sa il Mato in casa sua, ch'il savio in casa d'altrui.
Quel che non sà fingere l'amico, non è fiero nemico.
E' meglio haver' hoggi un vuovo, che domani una gallina.
Chi digiuna, & altro ben nonfà, sparagna il pan', & al Inferno va.
Beata quella casa che da vecchio sà.
Troppo s'arrischia, chi del proprio giudicio s'assi∣cura.
Chi ha il Lupo per compagno, porti il cane sotto il mantello.
Più tosto tardi, che in fretta.
Assai pampani, poca vua; viz. assai parole, po∣chi fatti.
La prima parte del pazzo è tenersi savio.
Un male, & un Frate rare voltesoli.
Multifan' conscienza di sputar in chiesa, & poi ca∣can su l'altare.
La moscha chi punge la Tartaruga si rompe il becco.
La necessita, è infidel Guardiana della castità.
L'anima di poche, il corpo di molte cose hà bi∣sogno.
Meglio è magro accordo, che grassa sentenza.
Mentre che il Lupo caca, la pecora scampa.
Nel marito prudenza, nella moglie patienza.
Non è tutto butyro che fa la vacca.
Il mondo è fatto a scale, chi le scende, & chi le sale.
Il sparagno, è il primo guadagno.
Se la cosa s'havesse a fare due volte, l'asino sarebbe nostro.
Tardi tornò Orlando.
Voi mi farete credere che le lucciole son lanterne.
Al frigger' se ne avuedranno.
Al Carnovale si vede chi hà la Gallina grassa.
Quel che fà tanto il savio il più delle volte viene a cader' del asino.
In bocca serrata non entrò maj. mosca.
Chi non s'arrischia, non guadagna.
Chi vuol del pesce, bisogna che s'ammolli le bra∣che.
Ventura haver poco senno basta.
Accasca in un punto quel che non accasca in cento anni.