ï~~Bulletin of the American Society of Papyrologists 47 (2010) 313-318
Guglielmo Cavallo and Herwig Maehler, Hellenistic Bookhands (Berlin and New York: Walter de Gruyter, 2008). xvii + 153 pages. ISBN
978-3-11-020124-6.
Ha visto la luce l'atteso album paleografico dedicato alle scritture librarie
di eth ellenistica approntato da Guglielmo Cavallo e Herwig Maehler seguendo
la stessa metodologia applicata nel loro Greek Bookhands of the Early Byzantine
Period del 1987. La nuova opera, intitolata Hellenistic Bookhands, riunisce 96
papiri perlopii di provenienza egiziana ed ercolanese, scelti per documentare
i differenti tipi di scrittura usati per copiare le opere letterarie durante tutta
l'epoca ellenistica e nel periodo augusteo. Tali papiri sono ordinati cronologicamente (dal Papiro di Derveni [1] collocabile nella seconda meth del IV sec.
a.C. fino al POxy. 2.246 [96], la nota dichiarazione di proprieth di greggi del
66 d.C.), e sono organizzati in gruppi di mani stilisticamente affini; ne sono risultati 20 gruppi, all'interno dei quali la disposizione degli esemplari, anch'essa
cronologica, e, di volta in volta, imperniata su papiri documentari datati con
esattezza e vergati in scritture semi-documentarie, ciod non propriamente corsive, ma alquanto formali e posate nel tracciato, si da essere confrontabili con
le scritture librarie e da mostrare, con tangibile evidenza, la reciproca influenza fra le mani librarie e quelle documentarie. In calce a ciascun gruppo di
esemplari stilisticamente correlati e posto un commento paleografico che entra
nel merito delle singole scritture, discute la forma delle lettere-guida al fine di
richiamare l'attenzione sui fenomeni grafici emergenti e connotanti, nonche
sulle linee di tendenza trasversali ai gruppi.
Ciascun papiro e corredato delle informazioni essenziali: editio princeps,
contenuto, misure in cm (h x 1), dati bibliologici ed editoriali, provenienza,
datazione; seguono la descrizione paleografica e la trascrizione semidiplomatica di una significativa porzione di testo; la riproduzione, posta a fianco o
sotto la trascrizione, e spesso ridotta rispetto all'originale ma ne e indicata la
percentuale di riduzione.
Un rapido prospetto dei gruppi pu6 servire a dare un'idea dell'articolazione
meticolosa dell'analisi paleografica. I primi due gruppi (papiri 1-9) analizzano
i piu antichi papiri greci sopravvissuti; i successivi cinque gruppi (papiri 10 -37) coprono il panorama grafico del III secolo, caratterizzato principalmente
dal contrasto di modulo fra le lettere, accompagnato da altre caratteristiche, di
volta in volta salienti, che permettono la ripartizione in gruppi.
1-5: confronto fra i piu antichi papiri a carattere letterario (PDerveni, P.
Berol. 9875, PRHamb. 2.120) e documentario (P.Saqqara inv. 1972 GP3 e PLille
1.17), compresi fra la seconda meth del IV sec. e il primo quarto del III, accomunati dalla scrittura di tipo 'epigrafico'.
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